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Ci ha lasciati Mario Codispoti, colonna del tiro con l’arco italiano e internazionale

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Il tiro con l’arco piange la scomparsa di Mario Codispoti, figura storica del tiro con l’arco italiano ed europeo, venuto a mancare all’età di 97 anni dopo una vita ricchissima di esperienze, molte delle quali legate alla Nazionale FITARCO.

Alla moglie Lola, alla figlia Luisa, al fratello Antonio e a tutti i famigliari le più sentite condoglianze da parte del Presidente federale, Vittorio Polidori, della dirigenza federale e di tutto il mondo arcieristico, grato a Mario Codispoti per quanto ha dato al nostro sport, permettendo all’arciera italiana di prendere il volo verso i primi grandi successi internazionali.

Nato a Trieste il 28 ottobre 1928, Mario Codispoti, appassionato di musica e di caccia, ha conosciuto il tiro con l’arco nel corso della sua lunga esperienza vissuta all’estero come musicista. Batterista, cantante e leader dell’orchestra dove suonava con il fratello chitarrista, Antonio Codispoti, anch’egli appassionato arciere arrivato a vestire la maglia azzurra nel Mondiale del ’73 e all’Europeo del ’74 dopo aver anche sfiorato la convocazione per i Giochi di Monaco ‘72, ha girato il nord Europa proponendo musica da ballo e d’intrattenimento tra Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca, Olanda, Belgio e Svizzera.

In Danimarca conobbe la moglie Lola e lì, nel 1967, nacque la figlia Luisa, anche lei entrata nel mondo del tiro con l’arco fino a indossare la maglia della Nazionale giovanile e quella della Nazionale maggiore FITARCO, con la quale ha disputato un europeo e un mondiale targa, rispettivamente nel 1990 e nel 1991.  

Fu il fratello Antonio, classe ’39, ad introdurlo al tiro con l’arco mentre erano in Danimarca. Dopo aver maturato all’estero una buona esperienza da arciere, Mario Codispoti rientra in Italia nei primi anni ’70 con conoscenze piuttosto avanzate che spinsero la Federazione ad inviarlo negli USA, dove ebbe la possibilità di approfondire e affinare ulteriormente la apprendimento della disciplina arcieristica.

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Mario Codispoti con Renato Doni e Giancarlo Ferrari ai Giochi Olimpici di Mosca '80

Al suo rientro in Italia diventò infatti l’allenatore della Nazionale che, al fianco di Renato Doni come direttore tecnico, portò l’Italia ai primi grandi successi internazionali grazie soprattutto al “duo delle meraviglie” Ferrari-Spigarelli.

“Il suo grande pregio – spiega Sante Spigarelli – è stato quello di essere una persona estremamente affidabile, capace di stabilire rapporti umani e di amicizia molto coinvolgenti anche nel lavoro”, mentre un’altra figura storica dell’arcieria italiana come Nino Oddo, lo aveva definito il suo “magico coach”.

In effetti sotto la guida tecnica di Codispoti l’Italia vinse le prime medaglie olimpiche grazie a Giancarlo Ferrari, che Codispoti seguiva personalmente: il bronzo ai Giochi di Montreal ’76 e poi di nuovo il bronzo a Mosca ’80.

Risultati storici, che si aggiunsero ai podi mondiali ed europei nel tiro alla targa. Nel 1977, ai Mondiali di Canberra, l’Italia vinse il bronzo individuale con De Nardi e l’argento a squadre (De Nardi, Ferrari, Spigarelli, Bonalumi), mentre nella rassegna continentale di Zagabria, nel ’74, arrivò il bronzo a squadre grazie a Ferrari, Spigarelli, Massazza e al fratello Antonio.

Doppio podio anche agli Europei del ’76 a Copenaghen, dove gli azzurri seguiti da Codispoti vinsero l’argento individuale con Spigarelli e un altro bronzo a squadre (Spigarelli, Ferrari, Mingozzi, Belloni).

Numerosi anche i successi ottenuti in quegli anni dalla Nazionale del tiro di campagna che, tra il 1974 e il 1980 conquistò 7 medaglie nelle rassegne iridate, valide ai tempi anche per i podi europei.

La squadra azzurra a Montreal 76 da sn Spigarelli Ferrari Da Poian Capetta Codispoti 

Gli azzurri di Montreal '76 con Mario Codispoti

Dopo le vincenti sperienze alla guida dell’Italia, Mario Codispoti andò ad allenare la Nazionale della Francia, dove restò dal 1985 al 1989. Un’esperienza che durò fino alla chiamata della Turchia, dove Codispoti rimase dal 1989 al 2004, realizzando un vero capolavoro nel porre le basi per creare una Nazionale che, ai tempi, era ancora agli albori.

Grazie all’aiuto del suo amico Ugur Erdener che, dopo aver guidato la federazione turca divenne successivamente presidente della federazione europea e poi di quella mondiale, venne fondato il centro tecnico federale di Antalya dove Codispoti si stabilì per molti anni formando numerosi arcieri e tecnici, ponendo le basi per creare quella che oggi è una delle migliori Nazionali al mondo. Alcuni suoi allievi hanno infatti proseguito il suo lavoro raggiungendo gli apici internazionali: tra questi, è cresciuto sotto l’ala protettiva di Mario Codispoti anche il coach Yusuf Goktug Ergin, direttore tecnico della Nazionale turca e tecnico dell’Olimpionico e iridato Mete Gazoz.

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Mario Codispoti, tecnico della Turchia, insieme alla figlia Luisa, che veste la maglia azzurra

Dopo la lunga esperienza turca, Mario Codispoti è tornato in Italia nel 2004 stabilendosi a Farra d’Isonzo, in provincia di Gorizia, da dove ha continuato a seguire il mondo arcieristico. Negli ultimi anni non frequentava più i campi di gara, ma sicuramente resta nella memoria di tanti arcieri il suo grande contributo per il tiro con l’arco, essendo stato un precursore e un uomo fondamentale per la crescita di questo sport.

Persona di simpatia e grande cultura, in grado di parlare correntemente oltre all’italiano anche inglese, francese, danese, tedesco e il turco, Mario Codispoti si è spento a 97 anni, dopo una vita piena.

I funerali di Mario Codispoti si terranno sabato 27 dicembre, alle ore 10:00, nella chiesa di Santa Maria Assunta a Farra d’Isonzo (Go).

Nino Oddo a destra insieme al suo Magico Coach Mario Codispoti

Mario Codispoti con Nino Oddo alla festa del Cinquantenario FITARCO