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Approvato il decreto legge sull'autonomia del CONI

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L'ultimo Consiglio dei Ministri prima delle dimissioni del Presidente Conte ha approvato il decreto sull'autonomia del CONI che dovrebbe scongiurare le sanzioni del CIO in vista dei Giochi di Tokyo 


Il Consiglio dei Ministri, nella mattinata odierna, ha approvato un decreto legge sull'autonomia del CONI. Il provvedimento è stato l'ultimo atto del governo prima delle dimissioni e giunge alla vigilia della riunione del Comitato Olimpico Internazionale, che ha all'ordine del giorno l'eventuale esclusione dell'Italia dai Giochi Olimpici. 

Nelle ultime ore da più parti erano arrivati gli appelli per scongiurare questa possibilità, compreso l'intervento del Presidente del CONI Giovanni Malagò alla commissione cultura della Camera. Così, con un intervento diretto del Presidente Conte nel corso dell'ultimo Consiglio dei Ministri del Conte-bis, arriva il decreto che soccorre lo sport italiano.

Con questo provvedimento l'Italia dovrebbe aver scongiurato le sanzioni del CIO che, mercoledì alle 17:30, effettuerà la riunione dove verrà presa una decisione. La sospensione 'sub judice' del Comitato Olimpico Italiano avrebbe costretto gli atleti italiani che hanno già ottenuto la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo a gareggiare da indipendenti, cioè senza i colori dell'Italia, senza il tricolore e senza l'inno di Mameli, in caso di vittorie. Una vera onta per lo sport azzurro. 

Il Presidente del CONI, appresa la notizia, ha interrotto il Cda di Milano-Cortina informando il Presidente del CIO Thomas Bach che "la legge è ok, l'autonomia è salva". "Sono molto felice", la risposta del numero dello sport internazionale.
Malagò, insieme al Segretario Generale CONI Carlo Mornati, proprio in merito all'approvazione del decreto terrà oggi, alle ore 18:00, una conferenza stampa presso il Salone d'Onore del CONI al Foro Italico. 

Queste le parole del Presidente FITARCO Mario Scarzella: "La notizia del decreto è una soddisfazione enorme per la FITARCO e per tutto lo sport italiano. Il CONI ha raggiunto un traguardo fondamentale, visti rischi che correvamo. Sono felicissimo perché, evitando la sanzione del CIO, i nostri ragazzi potranno vestire la maglia azzurra e le vittorie potranno essere celebrate con l'inno nazionale. E'  una sensazione bellissima aver scongiurato anche l'assenza italiana nelle prove a squadre, che avrebbe vanificato gli sforzi e la qualificazione di tanti atleti. Per quanto riguarda il tiro con l'arco sarà confermata a Tokyo la presenza del nostro mixed team, gara che farà il suo esordio proprio in Giappone, e possiamo continuare a lavorare per ottenere la qualificazione dei terzetti maschile e femminile. Purtroppo e per fortuna, come al solito, all'ultimo momento si riescono a far capire le cose e si riesce a porre un rimedio, seppur tardivi, alle problematiche che si sono venute a creare in questo difficile periodo".

Anche l'olimpionico Mauro Nespoli, argento a squadre a Pechino 2008 e oro a squadre a Londra 2012, ha detto la sua sulla notizia: "Ovviamente sono molto felice si sia risolta questa situazione - ha detto l'arciere dell'Aeronautica Militare -. Il nostro compito resta quello di tirare le frecce al centro del bersaglio, questo non cambia, ma poterlo fare anche nella prova a squadre vestendo i nostri colori e ascoltando l'inno italiano in caso di vittoria è senza ombra di dubbio più emozionante. Il valore aggiunto di un'Olimpiade è di poter rappresentare non solo il movimento arcieristico ma tutta la Nazione e l'idea di andare a Tokyo senza il tricolore per questioni politiche o ritardi di qualsiasi genere sarebbe stato assurdo e sconcertante". 

Sull'argomento è intervenuto anche il ministro Spadafora: "Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto contenente le norme che sanciscono l'autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Ora l'ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l'Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell'indipendenza del CONI lasciato aperto dalla riforma del 2019".