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Lo sport italiano in vista ad Auschwitz, c'è anche Marco Galiazzo

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C'è anche l'olimpionico Marco Galiazzo nella nutrita spedizione composta da 78 atleti olimpici e paralimpici che dal 4 al 6 febbraio farà vista al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

"Essere testimoni e ricordare il passato è importante per imparare e per tramandare la memoria per le generazioni future. Per questo ho accolto molto volentieri l'invito a partecipare a questa importante iniziativa", ha detto l'Olimpionico azzurro, attualmente anche consigliere federale in rappresentanza degli atleti.

Insieme agli atleti ci saranno anche dirigenti e tecnici delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline Sportive Associate e degli Enti di Promozione Sportiva, insieme al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e ai rappresentanti di CONI, CIP, Sport e Salute, Istituto per il Credito Sportivo, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Comunità Ebraica di Roma, visiteranno i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, il quartiere ebraico di Cracovia e la fabbrica di Schindler.

Il viaggio è stato organizzato attraverso la “Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali”, in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità Ebraica di Roma e grazie al trasporto assicurato dal Ministero della Difesa con un velivolo KC-767A del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare.

È la prima volta la comunità sportiva, che sarà presente in tutte le sue articolazioni, intraprende questo viaggio. Lo scopo è quello di ribadire la funzione dello sport per unire e non per discriminare. L’iniziativa costituirà pertanto una significativa opportunità di raccoglimento e riflessione, per affermare, ancora una volta, l’impegno del sistema sportivo italiano contro il razzismo e a favore della diffusione della cultura della Memoria e del rispetto, che dovrà essere testimoniato e condiviso sistematicamente in tutti i luoghi di sport.