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La Russia del tiro con l'arco ammessa ai Giochi Olimpici

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La World Archery ha deciso di ammettere gli arcieri russi alle prossime Olimpiadi di Rio 2016


Un’indagine commissionata dalla WADA, l’agenzia mondiale antidoping, nota come “Rapporto McLaren”, confermerebbe che gli atleti della Federazione Russa si siano sottoposti a un programma di doping per aumentare le performance sportive alle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. La WADA avrebbe quindi proposto di sanzionare l’intera delegazione russa impedendone la partecipazione alle Olimpiadi estive di Rio de Janeiro. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha però deciso di delegare alle singole federazioni sportive la valutazione dei criteri di ammissione per gli atleti russi a Rio 2016, ovviamente a patto che non risultino positivi ai controlli antidoping.
Ad esempio, la squalifica della squadra di atletica leggera da tutte le competizioni internazionali, Olimpiadi comprese, è stata confermata  dalla IAAF, la federazione mondiale di atletica leggera.
Per quanto riguarda il tiro con l’arco, il Comitato Esecutivo della World Archery ha reso pubblica la propria posizione in merito, precisando che per prendere tale decisione, non è stato consultato il russo Vladimir Esheev – membro del Comitato Esecutivo – considerato l’ovvio conflitto di interessi. Inoltre, il Presidente World Archery Prof Dr UgurErdenerha dichiarato di non aver preso parte alla discussione del Comitato Esecutivo per evitare qualsiasi presunto conflitto di interessi, considerato il suo ruolo all’interno del Comitato Esecutivo del CIO.

Sin dalla pubblicazione del “Rapporto McLaren”, gli arcieri russi sono stati sottoposti a controllo antidoping supplementari, sia durante le competizioni, sia in altre occasioni, e nessuno è risultato positivo ai test effettuati. 
World Archery ha quindi deciso che le atlete russe Tuiana Dashidorzhieva, KseniaPerova e Inna Stepanova sono ammesse ai Giochi Olimpici di Rio 2016 e conferma che sono state sottoposte a controlli approfonditi, senza mai risultare positive a sostanze dopanti.

Pur esprimendo il proprio sgomento e preoccupazione in merito all’indagine della WADA e alle implicazioni che questa può avere sulla reputazione dello sport, il Comitato Esecutivo World Archery si è congratulato con il CIO per la coraggiosa decisione di non squalificare l’intera squadra olimpica della Federazione Russa, evitando quindi che atleti 'puliti’ vengano ingiustamente penalizzati per il comportamento antisportivo di altri connazionali.
In occasione delle Olimpiadi estive, il Comitato Esecutivo World Archery si riunirà per rivedere il regolamento anti-doping in modo da adeguarlo a casi simili a quelli citati nell’indagine della WADA.Qualora un arciere venisse riconosciuto responsabile di un qualsiasi illecito in merito ai controlli della WADA, verrebbe immediatamente sanzionato dalla World Archery e così anche la sua federazione di appartenenza.

Con l’obiettivo di prevenire casi come quello della Federazione Russa, World Archery ha dichiarato che verranno aumentati i controlli anti-doping al fine di garantire il rispetto delle direttive della WADA e dell’integrità dell’immagine dello sport. World Archery da anni sostiene e promuove la campagna della WADA “Shootclean” (tira pulito) per dire di no al doping.

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